Dolcissima Elena,
rivolgiamo a te i nostri pensieri come se ti avessimo ancora tra i banchi delle nostre aule, come se i tuoi occhi ancora stessero lì ad assorbire e meditare con intelligenza le nostre lezioni: sei stata un’alunna seria, responsabile e studiosa, buona, con tutti.
È stato sufficiente fare il tuo nome perché, dopo tre anni, tutti, docenti e collaboratori, si ricordassero di te. Commuoversi profondamente, sentirsi smarriti e addolorati è stato un tutt’uno con la dolcezza del ricordo che ci siamo trovati a condividere, quando tra le notizie che si susseguivano nutrivamo ancora la speranza che ce l’avresti fatta, che i nostri pensieri e le nostre preghiere sarebbero stati esauditi.
La notizia della tua morte è stata un colpo durissimo che ci ha lasciati increduli e addolorati.
Le parole che scriviamo qui sono in gran parte quelle che ci siamo scambiati nelle ultime ore: alunna modello, viso angelico, grande sensibilità, immensa dolcezza, serena intelligenza, con solo qualche lieve nuvola che ogni tanto si addensava nel tuo sguardo limpido, di cui a noi non dicevi nulla, perché tanto poi vinceva il tuo sorriso.
Sei stata una promettente diplomata del corso Esabac, che con determinazione, impegno, fatica e studio hai portato a lieto compimento: due diplomi e tante speranze. Anche noi ne nutrivamo per te! Noi prof, sai, ci innamoriamo del futuro dei nostri studenti, come se foste figli nostri, come piccoli di un nido non nostro che dobbiamo custodire finché non spiccate il volo.
Dolcissima Elena, tu hai dovuto compiere il tuo volo verso il Cielo, un volo che ti ha strappato brutalmente all’affetto dei tuoi cari e delle tantissime persone che hanno avuto il privilegio di conoscerti e che non hanno potuto fare a meno di amarti, un volo che ci ha reso immensamente tristi e poveri di te e della tua bellezza, una bellezza a tutto tondo, d’anima e d’aspetto.
Come possiamo consolarci e consolare i tuoi cari, come possiamo aiutarli a sostenere un così grande dolore? È impossibile! Possiamo soltanto far sentire loro il nostro più profondo affetto, condividere una parte della loro immensa sofferenza, ringraziarli perché tu, il loro angelo, hai portato gioia nelle nostre vite e, pur tra le lacrime che non riusciamo a trattenere, ti promettiamo che ti ricorderemo con quella stessa gioia, che manterremo viva la tua memoria, che diremo di te e del tuo esempio alle future generazioni di studenti, che la tua foto sarà nei nostri album di famiglia, che i corridoi della nostra scuola risplenderanno sempre dei sorrisi che ci donavi con angelica bontà.
I tuoi prof del Liceo “Mariano Buratti” di Viterbo