I familiari ringraziano anticipatamente tutti coloro che parteciperanno alla cerimonia funebre
e tutti coloro che scriveranno con affetto un Pensiero di Ricordo.
Ho conosciuto Enrico 17 anni fa quando fui assunto in ferrovia, anche se le nostre famiglie si conoscevano già da una vita. Enrico non era un semplice collega di lavoro ma era un amico. E non lo era solo per me, ma per tutti quanti. Quando capitava di incontrarci o di stare insieme amava raccontare tutto di sè, anche le sue cose più intime, e si raccomandava di non dir nulla a nessuno. Ma il giorno dopo, appena incontravo un altro collega, sapeva già tutto anche lui... perché Enrico era fatto così.... amava raccontare di sè e soprattutto essere ascoltato.
Era una persona buona, generosa, di cuore... era una persona genuina, di quelle che oggi non è tanto facile incontrare. Lui incarnava alla perfezione la poetica del fanciullino del Pascoli. Era quel bambino che esiste dentro ognuno di noi, uno spirito sensibile che è ancora in grado di stupirsi e meravigliarsi delle piccole cose della vita. Lui era così... La sua felicità era fatta di piccole cose. Riusciva a sopportare turni pesanti, giornate di lavoro stressanti, pensando al piatto di spaghetti o alla bistecca con le patate che la mamma gli avrebbe preparato a pranzo. Oppure pensando che la sera avrebbe visto la partita dell' inter o della viterbese, le sue grandi passioni. Ma ciò che amava più di tutti Enrico, era suo figlio Davide e i suoi genitori. Sua mamma Ada e suo papà Mario erano due colonne portanti per lui. Li nominava sempre nei suoi discorsi e spesso mi faceva ridere per come li chiamava: il mi bá e la mi má. La famiglia era tutto per lui. Stravedeva per suo figlio Davide e sperava di vederlo presto sistemato con un buon posto di lavoro.
Come tutti anche lui aveva i suoi difetti: era testardo e cocciuto e se non voleva sentire una cosa... non la sentiva. E forse, mio caro Enrico, é proprio per colpa della tua testardaggine che oggi siamo qui a salutarti e a dirti che ci mancherai. Voglio ricordarti come l' ultima volta che ti ho visto 15 giorni fa. Rientravamo da una turno di mattina e te non vedevi l' ora di andare a casa da Davide e dai tuoi genitori e sapevi che la mamma ti aveva preparato la carbonara che a te piaceva tanto. Ora che sei salito in cielo mio caro Enrico, ti prego, veglia sui tuoi genitori, stagli vicino, dagli la forza per superare questo momento perché loro hanno bisogno di te. Aiuta Davide, guidalo dall' alto lungo tutto il cammina della vita e se ti rimane un po' di tempo, pensa un po' anche ai tuoi amici e colleghi, con cui hai condiviso tanti anni della tua vita. Ciao Enrico...ci mancherai e ricordati che continuerai a vivere dentro ognuno di noi, nel nostro cuore e nei nostri ricordi.