Il caso ha voluto che, né il giorno del funerale, né in quello del trigesimo, io fossi a Viterbo, per cui mi fa piacere esprimere almeno un pensiero affettuoso nei confronti di Maria Teresa (non sembri sconveniente da parte mia questo eccesso di confidenza nei confronti della maestra di mia figlia Laura Natali, ma è proprio così che la chiamavamo, noi genitori dei suoi alunni, dandole anche del tu, tanta era la familiarità che lei sapeva ispirare e creare tra noi.
È stata una vera Maestra, di scuola e di vita, che ha insegnato ai nostri figli, accanto alle nozioni scolastiche, soprattutto il modo di affrontare, attraverso la scuola, la vita, con serietà, certo, ma con serenità e con il sorriso, senza inutili patemi né esasperata competitività, anzi, con senso di squadra e con il gusto vero di apprendere, ciascuno assecondando le proprie tendenze e le proprie attitudini, attitudini che, da professionista e acuta osservatrice quale lei era, riusciva a scoprire e a coltivare: è stata lei che per prima mi ha fatto notare la propensione di Laura per le arti figurative (oggi è un’apprezzata disegnatrice nonché insegnante di Educazione Artistica).
Il nostro rapporto si è successivamente fatto ancora più stretto quando ho avuto il piacere di avere come alunna sua nipote Sara, che alle indubbie capacità personali univa per l’appunto il modo gioioso di vivere la scuola che evidentemente aveva assimilato in casa.
In seguito ci siamo perse di vista, ma il ricordo e la stima sono rimasti intatti.
Oggi che è venuta a mancare, voglio esprimere a tutti voi (con un abbraccio particolare a Sara) la mia partecipazione a questo triste evento.
Con affetto, e con la consapevolezza di aver conosciuto una persona veramente speciale,